Giuseppe Vottari è un fotografo che inizia a muovere i suoi primi passi nel mondo della fotografia nel 2013, studiandola in modo autonomo da autodidatta. Con il tempo, ha ampliato il suo campo di interesse, specializzandosi principalmente nella fotografia di paesaggio, ma anche in quella astratta, minimalista e di ritratto.

Oltre alla sua carriera fotografica, Giuseppe ha intrapreso anche un percorso accademico che lo ha visto laurearsi prima in Scienze Turistiche e successivamente in Valorizzazione dei Sistemi Turistico-Culturali presso l’Università della Calabria.

La passione per la fotografia è profondamente legata ad un’altra passione quella per la montagna. Un legame che nasce fin da piccolo, grazie a suo nonno, grande conoscitore dell’Aspromonte, che lo portava spesso in montagna. Successivamente, la stessa passione è stata condivisa con il padre e lo zio, creando così un legame familiare molto forte con quei luoghi. L’Aspromonte è per Giuseppe un ambiente familiare, ma anche un modo per “solcare i passi” e riscoprire in qualche modo coloro che sono venuti prima di lui. Ogni volta che può, sia da solo che in compagnia qualche amico, Giuseppe sale sulle vette di questa montagna per scattare fotografie o semplicemente per godersi una passeggiata.

Giuseppe considera l’Aspromonte una montagna maestosa, trascendentale, a tratti mistica e inaccessibile, ma che riesce comunque a offrirgli spunti di riflessione, tanto personali quanto fotografici, un luogo dove poter trovare risposte al riparo dai frenetici ritmi della società.

Suggerisco un’escursione adatta alla stagione invernale perché breve e senza copertura arborea. La meta sono i ruderi di una chiesetta poco conosciuta e intitolata a San Niceto, ubicata nel comune di Bova Marina. L’accesso non è agevole trovandosi su di una collina scoscesa. Grazie alla sensibilità del proprietario dell’area, avv. Amilcare Mollica, fratello del compianto prof. Edoardo, sono stati realizzati alcuni scalini e dei picchetti in ferro.

Vi sono stato la prima volta nel 1985 guidato dal prof Domenico Minuto e tornandoci di recente ho dovuto constatare lo stato precario in cui versa il monumento, con il lato ovest che sta per franare nel sottostante vallone. Andate a vederlo prima che scompaia!

Il sito è stato studiato sia per la chiesa datata al X secolo che per gli insediamenti preistorici tra il 1100 e il 900 a.C.

Della chiesetta e di come raggiungerla trovate qui dettagliata descrizione.

Del sito preistorico qui la relazione degli scavi condotti dal prof. John Robb.

Ai piedi della collina ove trovasi la chiesetta, immerso in un florido agrumeto, vi è l’ agriturismo Rio Rosa dell’ospitale avv. Mollica.