Vado in aeroporto ad accompagnare mio figlio e incontro Marco Neri, amico pilota conosciuto alcuni decenni fa. Non ci vediamo da tanto tempo ma sta per fare un volo con uno degli apparecchi dell’Areo Club dello Stretto e mi invita a seguirlo. Accetto su due piedi e lo seguo. Marco è stato tra i promotori negli anni ’90 di iniziative imprenditoriali nel settore dell’aviazione e collaborò ben volentieri alle mie attività turistiche legate all’Aspromonte. Seguo le indispensabili procedure per poter salire a bordo e osservo le meticolose operazioni di preparazione del velivolo. Finalmente si impegna la pista di decollo ed è sempre una meraviglia come un mezzo in fin dei conti meccanicamente semplice possa portarti a migliaia di metri di altezza.
Il volo, sino alla fiumara Amendolea e ritorno, è magnifico, complice il cielo terso, l’esiguità del mezzo e la bravura del pilota.
L’Aspromonte, la terra mi fa quasi tenerezza, con dall’alto, evidenti, i segni imposti dagli uomini per viverci (strade, dighe, ponti, elettrodotti, ecc.) e con le ferite arrecate (incendi, frane, ecc.).
E mi tornano in mente i tanti voli fatti con i velivoli più disparati: elicotteri delle varie Forze dell’Ordine, aerei da diporto e perfino idrovolanti. Spesso col portellone aperto così da sporgermi fuori per scattare le foto. Per fotografare in tali condizioni imparai a guardare nell’obiettivo senza risentire di impennate, virate e altre manovre che mettevano a dura prova lo stomaco. Le lunghe procedure per essere autorizzati dall’Aeronautica Militare alla pubblicazione delle foto. Ora tra droni e foto satellitari è tutto molto più facile. Occasione importante fu quella voluta dal senatore Sisinio Zito che per favorire la creazione del Parco Nazionale dell’Aspromonte portò in visita nel 1990 la Commissione Ambiente del Senato. E volle me per raccontare la montagna ai senatori durante un volo memorabile.
Sempre nell’intento di far conoscere un altro Aspromonte.

Ps: non ero attrezzato di macchina fotografica, né l’angustia dell’abitacolo consente facili riprese. Quindi quello che pubblico è qualche semplice scatto col cellulare, tra l’altro di un modello di media qualità.