Una storia che vi racconterò a ritroso. Inizia, o forse termina, nel 2021 quando scrissi, con l’amico Nuccio Venoso, il libro “Passi”. Un capitolo è dedicato alla chiesa di San Nicola di Cirella di Platì. È questo uno dei tanti minuscoli ma suggestivi edifici religiosi studiati amorevolmente in oltre un lustro di ricerche pedestri dal prof. Domenico Minuto. Avevo scelto questo luogo, insieme ad altri 20, per comporre un libro che mettesse insieme natura e storia.

San Nicola è alle pendici della bastionata rocciosa che, improvvisa, si innalza dai pianori ondulati ove sono adagiati i paesi di Platì, Cirella e Ciminà. Alcuni nomi: Aria del Vento, Rocce dell’Agonia, Rocche degli Smaleditti, Malacaccia già incutono timore. Così li descrive il Minuto: “Il groppone che alle sue radici piglia il nome dell’Agonia è insieme frastagliato e compatto. La sua superficie, coperta di macchia mediterranea, è tutta bitorzoluta per una gran quantità di sporgenze e rigonfiature della roccia, emergenti brillanti e nerastre dal fogliame, come il corpo di un rinoceronte. Più scattanti e frastagliate, sono, invece, le rocce del ciglio superiore della costa, man mano che ci si avanza verso gli Smaleditti; vicino al Passo di S. Nicola, sollevandosi fra brevi pianori e conche erbose, sembrano imitare, senza riuscirci, l’eleganza di Pietra Cappa, intensificandone, invece, quasi con angoscia, la forza pittoresca. Tali sono anche le Rocche degli Smalleditti, al di là della stretta valle, ma più grosse e più alte, con maggiore e cupa imponenza.”

C’ero stato nel 2016 con Minuto e Venoso, guidati da Mimmo Catanzariti, Arturo Rocca e Giuseppe Romeo. Salimmo a San Nicola dove ci aspettava Ciccio Romeo da Pagliarejia, il pastore-contadino custode dei luoghi. Incontrandolo ebbi il primo salto indietro nel tempo. Mi ricordai di averlo fotografato, col padre e il figlio, nel 1989. Quando sorvegliavano il gregge e il figlio andò a raccogliere un capretto appena nato.

Tornato a casa guardai le diapositive di quel rullino e ve ne erano alcune che ritraevano una croce, con incisa la data “1899”, scattate a San Nicola.

Volli saperne di più e chiesi al prof. Minuto che mi rimandò a un suo articolo apparso su “Calabria Sconosciuta”. Racconta di una sua escursione in quell’area il 9 dicembre del 1979 con Paolo Chirico e Mimmolino l’Artista. Resoconto vivido che narra come erano condotte le esplorazioni di quei pionieri.

Riporto i brani relativi alla croce: “Alle Rocce dell’Agonia il signor ‘Ntoni l’usciere si fermò e ci raccontò una storia. Al centro delle Rocce c’era una casa; vi abitava il secolo scorso il signor Pacifico. Egli coltivava tutta la zona attorno alla casa. Una volta, mentre si trovava a lavorare con i buoi nelle alture, al Passo di San Nicola, le bestie stramazzarono in ginocchio. Si mise a bestemmiare e corse davanti ai buoi per obbligarli a rialzarsi: ma stramazzò anche lui per terra, ad adorare un Crocifisso che affiorava dal suolo.  Del Crocifisso, il sig. ‘Ntoni disse di non sapere più niente e terminato il racconto prese commiato da noi. Proseguimmo verso la cima del colle e giungemmo alla casa del sig. Peppe Romeo che ci venne incontro. Era costruita con ciottoli e conci a secco, e ne uscirono anche alcune donne. Dopo le presentazioni, porgemmo il saluto del sig. ‘Ntoni e il discorso cadde sulla storia del sig. Pacifico. “Lì comparve il Crocifisso” dissero insieme le donne, indicando uno spazio tra un ulivo e un fico, dove avevano posto delle lastre, perché nessuno vi mettesse il piede di sopra.

… Intanto le donne avevano preso il Crocifisso: era di bronzo, circa 15 cm per 7, con il cartiglio INRI, sembrava non più vecchio di mezzo millennio, da quanto si poteva vedere sotto la piccola lastra di vetro della stauroteca in legno di gelso, opera artigianale della fine del secolo scorso, come attestava una data incisa. … Finalmente vedemmo: prothesis, diaconicòn, abside orientata al sorgere del sole di quei giorni, una chiesa bizantina, del tipo consueto nella nostra terra. Ci abbracciamo tutti e tre. Ponemmo il Crocifisso presso l’altare e adorammo anche noi, pregando per questa nostra terra, per la sua storia ormai disperata, per tutti gli abitanti, lavoratori, viandanti, forestieri immigrati o costretti.”

ADDENDA
Il Peppe Romeo (da Pagliarejia) che mostrò nel 1979 la chiesa di San Nicola al prof. Minuto è l’anziano da me fotografato nel 1989 insieme al figlio Ciccio. Quest’ultimo ci guidò nel 2016

Link
Libro Passi, pagg. 159-168 https://www.laltroaspromonte.it/portfolio-articoli/passi
Articolo Minuto 1980 Calabria Sconosciuta
https://drive.google.com/file/d/1gjHUuq9eRbClJuWED2_UDQgwHRUWpJZN/view?usp=sharing