La testuggine aspromontana

La testuggine aspromontana (Testudo Hermanni Hermanni)
di Rocco Gatto (Socio della Societas Herpetologica Italica)

Vi parlo di una specie poco conosciuta ed elusiva che caratterizza l’Aspromonte, la testuggine (Testudo hermanni hermanni).
Le testimonianze della presenza della specie, in diverse aree della Calabria, sono molto eterogenee. Non si hanno certezze su quali siano le origini di questi rettili nella regione, per cui si possono avanzare solo ipotesi, a partire dalle vicende geologiche per arrivare a quelle storiche e che si ritiene risalgano al Pleistocene. In considerazione del particolare fenotipo dell’animale presente in alcune zone relitte della regione, specificatamente nella zona aspromontana, si potrebbe ipotizzare la presenza di un rifugio glaciale.
Per quanto attiene la storia recente, possiamo affermare che tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 la testuggine era abbastanza presente in Calabria mentre oggi è molto rarefatta.
Nonostante occupi una posizione geografica di rilevante interesse naturalistico l’Aspromonte non possiede ancora studi completi sulla sua fauna erpetologica.
Indicativo della presenza della testuggine nella montagna reggina in epoca storica è il toponimo stracozza e stracozzi (dal greco òstracon=coccio), nome dialettale della testuggine, diffuso soprattutto nell’area ionica.
Soltanto nel 1998, a seguito di una ricerca condotta dal Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria in convenzione con l’Ente Parco è stato realizzato un lavoro di censimento della fauna, riproposto in modo specifico per le testuggini qualche anno più tardi, che ha permesso di avere un primo quadro sulla situazione della specie.
Tra tutte le specie di Rettili presenti nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, la testuggine è la più minacciata perché in costante diminuzione. Diverse le cause: predazione dei nidi da parte di specie in aumento come il cinghiale e la volpe, alterazioni dell’habitat per il taglio della copertura vegetale o gli incendi o la cattura per la detenzione in cattività. Quest’ultimo aspetto giova ricordare che è vietato se non attenendosi a rigide norme di legge.
La specie è presente in buona parte nei pressi del corso medio-basso della fiumara Bonamico e di qualche suo affluente (Menti, Butramo), in formazioni vegetazionali di macchia mediterranea mista a ginestra. Approfonditi studi personali hanno in qualche modo ridisegnato l’areale distributivo e la consistenza della popolazione aspromontana della testuggine. Essa è segnalata in siti ubicati dai 20 m s.l.m. fino ad arrivare nel medio-alto corso della fiumara (frequente tra i 750 e i 970 metri di altitudine), fino alla sorprendente quota di 1200 metri, costituendo così il punto più alto in Italia e in Europa per quanto attiene i siti di presenza della testuggine. La resistenza dell’animale a siffatta altezza è da imputarsi alla singolare varietà del clima della vallata del Bonamico.
L’habitat prioritario della Testuggine è comunque rappresentato dai margini del bosco. Predilige piante caratterizzate dall’assenza di un asse principale di accrescimento e con ramificazioni in prossimità del suolo, che godono di maggior insolazione rispetto a quelle del sottobosco, ma beneficiano di un microclima più fresco e riparato di quello delle praterie e dei pascoli aperti.
La testuggine è anche presente nei vicini territori della cosiddetta “Vallata delle Grandi Pietre” tra eriche, lentisco, mirto, corbezzolo, castagno, lecci, cespugli di menta e di origano.
Finalmente nel 2015 è stato condotto uno studio dal Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della Terra dell’Università della Calabria e dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze da me supportati come studioso e naturalista appassionato. L’indagine ha dimostrato che in Calabria esistono due varietà, nettamente separate, appartenenti alla sottospecie Testudo hermanni hermanni. La prima, numericamente più consistente, occupa la porzione settentrionale della regione esclusa l’area limitrofa al monte Pollino. La seconda, invece, numericamente esigua, occupa una ristretta area a sud situata sul massiccio dell’Aspromonte.
Tesi anticipata nel mio libro “Testudo hermanni hermanni” (Rubbettino, 2012)  dove descrivevo le caratteristiche uniche appartenenti alle testuggini del nucleo aspromontano.
Tali studi hanno permesso di scoprire che le popolazioni calabresi della testuggine sono uniche nel quadro europeo dal punto di vista genetico e, tra queste, vi è una particolare divergenza morfologica intra-regionale in quanto il nucleo aspromontano fa registrare ulteriori peculiarità.
La varietà aspromontana risulta difatti in possesso di caratteristiche uniche, presentando colorazione prettamente melanica, tipica delle popolazioni di alta montagna, con carapace moderatamente cupuliforme, interessato da una percentuale di nero intenso nettamente superiore al giallo oro vecchio. Lo scudo sopracaudale si presenta diviso esternamente, mentre risulta unito all’interno.  Altra caratteristica è rappresentata dal secondo scudo vertebrale rientrante nel primo, nonché la particolare forma della parte posteriore dello stesso carapace (larghezza), che si presenta leggermente scampanata tanto da assumere la forma di un “gonnellino”. Altra peculiarità emersa di recente è la presenza in molti esemplari di un lieve ma evidente accenno di “gobba” tra il quarto e il quinto scudo vertebrale. È stata anche rilevata, in diversi esemplari, la presenza di piccoli speroni appuntiti, ai lati delle cosce e dei caratteristici “baffetti” gulari, sia simmetrici che asimmetrici. Testa, collo, zampe e coda risultano grigio-giallastri, unghie scure, mentre risulta assente, o appena accennata, nella maggior parte degli esemplari, la tipica macchia gialla sulle guance. Sono stati misurati maschi di 15,5 cm di lunghezza e femmine di 21 cm. La varietà sorprende inoltre per la capacità di adattarsi ad un ambiente estremamente difficile, sia dal punto di vista geo-climatico, sia dal punto di vista morfologico territoriale, trattandosi spesso di ambiente roccioso e scosceso.
L’importanza di quanto emerso dagli studi è stata oggetto di contributi scientifici a diversi congressi nazionali. Una presenza quindi unica e rara che arricchisce ancor di più l’Aspromonte.

 

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