In Aspromonte, sulle orme di Norman Douglas

Aspromonte calamita delle nuvole. Così, Norman Douglas, scrittore inglese dei primi del secolo scorso, definì la montagna più a sud della penisola italiana. Il diario di quel viaggio furono riportati nel volume “Old Calabria”, splendido ritratto della nostra regione. L’Aspromonte raccontò di averlo traversato dal Tirreno allo Ionio, da Delianuova a Bova Marina, in una sola giornata attraverso foreste, pietraie e panorami mozzafiato.
Ma l’effettiva realizzazione di tale impresa, perché tale è, ha sempre incuriosito gli addetti ai lavori. Pertanto, con un gruppo di amici, a più di un secolo di distanza da quell’impresa, ho deciso di riproporla. Con l’intento di coniugare natura, storia e piacere per la riscoperta di un viaggiatore del passato.
Un evento che va oltre lo sport, riaprendo una finestra sulla storia delle terre alte d’Aspromonte. Due comunità aspromontane, Bova e Delianuova, unite da un sentiero individuato e segnato dal GEA nel 1994 Abbiamo studiato il testo di Douglas per desumerne tempi di percorrenza, stagione nella quale effettuò la traversata, itinerario, ecc. Con la collaborazione dell’arch. Domenico Malaspina, cultore della viabilità antica, abbiamo individuato quello che riteniamo sia il percorso seguito da Douglas e con esperte guide come Demetrio D’Arrigo di Aspromonte Wild e Pietro Garofalo abbiamo organizzato gli aspetti logistici.
Una vera impresa come confermato dalla difficoltà che Douglas ha a Delianuova, la sera prima della traversata, nel trovare una guida che lo conduca sino a Bova. Tutti gli ripetono “A Montalto sì, a Bova no”. Infine, trova una guida sulla cinquantina che l’accompagna sino a Bova. Giunto alla Chora si concede una sosta per gustare del vino e intrattenersi con il prete, il notaio e altri abitanti che parlano greco. Decide infine di scendere alla stazione di Bova Marina e trova una seconda guida, “un giovane”, col quale, durante il cammino, parla, “in fluido greco-bizantino, delle faccende del suo villaggio”.
Nel suo diario Douglas così sintetizza la traversata: “Il viaggio da Delianuova a Bova, passando per … Montalto, non è raccomandabile per ragazzi o persone di salute delicata. A parte un riposino di 45 minuti, mi ci vollero 14 ore per raggiungere la città (Bova), e poco meno di 3 da qui alla ferrovia. Non v’è un solo tratto piano in tutto il percorso, e sebbene la mia guida abbia sbagliato strada 2 volte, e quindi è probabile mi abbia fatto perdere un po’ di tempo, dubito assai che un buon camminatore … riesca a coprire la distanza in meno di 15 ore.”

Il percorso è stato diviso in frazioni che vedono la presenza di un accompagnatore esperto del territorio, per affiancare gli escursionisti. Ma il ruolo di tale figura non è solo di guida bensì coinvolge soggetti che operano per la promozione dell’Aspromonte.

Frazione Delianuova-Carmelia guidata da Pino Perrone dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, Sezione di Reggio Calabria. Ogni anno, la sezione, ricorda a settembre i paracadutisti della Divisione Nembo caduti durante l’ultimo conflitto mondiale per uno scontro con le forze anglo-canadesi, in Aspromonte ai piani di Zillastro. Con una marcia, partecipata da tutta Italia, ripercorrono il tracciato all’epoca seguito dalla Nembo.

Frazione Carmelia-Montalto guidata da Antonio Barca dell’Associazione Asper. Il sodalizio opera a Delianuova dal 2005 con giornate ecologiche, escursione in più giorni da Delianuova a Bova, convegni e collaborazioni con gli Enti locali.

Frazione Montalto-Pedimpisu con guida Pasquale Criaco di “Insieme per Africo”. L’Associazione gestisce il rifugio “Carrà”, nei pressi di Africo Vecchio e custodisce il vecchio paese e la chiesetta di San Leo. Diverse le iniziative, culturali e ambientali, organizzate ad Africo Nuovo.

Frazione Pedimpisu-Bova con Mimmo Cuppari di Naturaliter. La cooperativa, nata nel 1994, propone viaggi a piedi nelle Aree Protette del meridione d’Italia ma anche all’estero. Un’importante realtà che offre turismo sostenibile.

Frazione Bova-Bova Marina guidata da Pasquale Callea di Porpatima Trekking. L’associazione si è distinta per aver recuperato una tradizione, quella del pellegrinaggio il 5 maggio per la festa di San Leo, che vede decine di pellegrini percorrere a piedi, alcuni scalzi, i 10 km da Bova Marina alla Chora (Bova).

Un evento quindi corale che mette insieme storia e natura.E allora sabato 25 giugno 2022 alle ore 4:00 con Giuseppe Battaglia, Silvio Bagnato, Carmelo Idone e Pino Perrone sono partito dal municipio di Delianuova e dopo avere percorso 53 chilometri, con un dislivello positivo di circa 3.200 metri, dopo oltre sedici ore di cammino, alle ore 20:05 sono giunto davanti al municipio di Bova Marina.
Sono stati attraversati posti assolutamente fantastici. Unici nella loro ricca biodiversità. È sembrato di essere in un Eden.
Ai fertili piani di Carmelia si sono succedute le rigogliose foreste che ammantano il versante occidentale dell’Aspromonte sino a raggiungere il culmine del massiccio: Montalto, ornato dalla statua del Redentore.
La discesa è iniziata tra boschi di abete e faggio ma alla quota alla quale subentrano le maestose pinete di laricio il paesaggio è mutato in un girone infernale. Gli incendi della tragica estate scorsa hanno inferto un duro colpo alla nostra montagna. L’arrivo nell’area grecanica ci ha immerso in un mondo arcaico, ricco di una cultura che ha ancora tanto da insegnarci.
Infine, l’arrivo a Bova Marina con un bagno ristoratore nelle acque dello Ionio ha suggellato un’impresa unica.
Avventura che all’innegabile componente atletica unisce il comune sentire di tante realtà attive sul territorio che hanno accompagnato, si può dire quasi per mano, i cinque escursionisti. Sorretti dall’abbraccio di tanti uomini di diversi paesi ma tutti accomunati dallo stesso amore per l’Aspromonte.

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