Pietra Cappa invernale

Un inverno eccezionale quello del 2017. La neve scese a quote così basse che Pietra Cappa venne avvolta interamente dal bianco. Ripropongo il racconto di quel 7 gennaio.
“Che la nevicata fosse unica, tutti l’hanno potuto apprezzare ma vedere l’Aspromonte in tali condizioni è una fortuna concessa a pochi. Stamane, io, Patrizia, Filippo, Pietro e Mariarosaria abbiamo lasciato il tepore delle case attrezzati e abbigliati come se dovessimo scalare la nord del Nanga Parbat ma per obiettivo la ionica sperando che da quel versante la montagna fosse raggiungibile con meno difficoltà, ma la neve iniziava dal mare. Vorremmo vedere Pietra Cappa. Chiamiamo gli amici di Natile ma ci dicono che Natile Vecchio è bloccato per la neve già alcuni km prima del paese. Chiamiamo San Luca e la neve inizia dal paese e lì ci dirigiamo. Abbiamo già problemi con l’auto nel superare i primi tornanti a monte del paese e la posteggiamo. L’idea di imboccare un sentiero che sale verso Pietra Cappa viene prudentemente abbandonata per seguire la strada. Guadagnato qualche centinaio di metri di quota delle vere tormente di neve ci avvolgono ma resistiamo. Saliamo ancora per qualche km ed a circa 600 m di quota intravediamo, tra la bufera, Pietra Castello e poco avanti si staglia enorme un’apparizione! Quasi un altro pianeta avvolto in un gelo siderale: PIETRA CAPPA! Negli anni passati in tanti l’avevamo ammirata con la piatta cima imbiancata, quasi un pandoro, ma mai l’avevamo vista integralmente vestita di neve, comprese le pareti verticali!
Sembrava la nord di un ottomila! Poco avanti sapevo dell’esistenza di uno stazzo che ci offre un po’ di riparo e (quasi) di corsa giriamo i tacchi e torniamo sui nostri passi (che nel frattempo la nevicata aveva cancellato velocemente). Un cane ci chiede “soccorso” e ci segue felice sino in paese dove, davanti al caminetto della sempre ospitale casa Stranges riprendiamo temperature meno polari.”

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